Le relazioni possono essere complesse e, a volte, ci si trova intrappolati in dinamiche che ci lasciano più confusi e doloranti che mai. Una delle situazioni emotivamente più difficili e frustranti è quella di trovarsi in una relazione ambivalente, in cui il partner non ci sceglie pienamente, ma non ci rifiuta neppure. Questo tipo di ambiguità può generare una miriade di emozioni contrastanti, che vanno dalla speranza alla frustrazione, fino a una sensazione di incertezza che sembra non voler mai passare. Si entra in un’altalena perversa di speranza e delusione che risucchia energia senza che ce ne rendiamo conto. Già, perché i momenti di delusione sono dolorosissimi ma si nutrono di speranza e questo fa sì che si possa scegliere solo dopo molto tempo di porre fine alla relazione.
Cos’è una relazione ambivalente?
In psicologia, il termine ambivalenza indica un conflitto interiore in cui due sentimenti opposti convivono contemporaneamente. Quando si parla di relazioni ambivalenti, si fa riferimento a situazioni in cui una persona è coinvolta ma non manifesta un impegno chiaro e deciso. Questo lascia l’altra persona in uno stato di sospensione, tra la speranza di una conferma e il timore di un possibile rifiuto.
In pratica, ci si trova di fronte a qualcuno che non si impegna completamente, ma allo stesso tempo non si allontana del tutto. Può capitare che questa persona invii messaggi ambigui, allusivi o ammiccanti, senza mai esprimersi in modo chiaro. Se chi sta dall’altra parte prova a fare un passo avanti, spesso chi mostra ambivalenza fa un passo indietro, facendo dubitare l’altro di aver frainteso o esagerato.
Il risultato è che la persona coinvolta si sente confusa e smarrito, quasi ridicola, perché credeva di aver percepito segnali concreti e vibrazioni reali, ma dall’altra parte non arriva mai una conferma chiara, inducendo la persona a pensare di essersi “fatta un film”.
Questo può avvenire non solo nelle relazioni romantiche ma in vari contesti, come nelle amicizie e nelle relazioni lavorative. L’ambivalenza crea un terreno fertile per il disorientamento emotivo: il dubbio diventa una costante, e la chiarezza sembra sfuggire ogni volta che si cerca di avere una risposta definitiva. E ci si sente poco importanti, non scelti e talvolta si iniziano a fare paragoni con altre persone che, dal nostro punto di vita, l’altra persona sceglie o ha scelto (mogli, mariti, collaboratori, colleghi ecc..).
Perché le relazioni ambivalenti sono dolorose?
Quando ci si trova in una relazione ambivalente, la sensazione più comune è quella di non essere mai veramente scelti o rifiutati. Si può vivere in un costante stato di incertezza, sospesi tra la speranza di un possibile futuro insieme e il timore che l’altro non abbia mai avuto davvero l’intenzione di impegnarsi. Questa confusione emotiva può essere devastante per la salute mentale e il benessere psicologico, poiché le persone tendono a restare in un limbo emotivo, aspettando che la situazione cambi o che venga data una risposta definitiva.
Per esempio, prendiamo il caso di Anna (nome di fantasia), che ha iniziato una relazione con Marco (sempre nome di fantasia). All’inizio, Marco sembrava interessato, rispondeva ai suoi messaggi con entusiasmo, era allusivo e ammiccante, cuoricini, doppi sensi, messaggi di notte. Quando però Anna si è spinta un po’ di più svelando in modo più chiaro il suo interesse, lui si è mostrato reticente. Ogni volta che Anna cercava chiarezza sulla loro relazione, Marco evitava il confronto, lasciando la situazione sospesa. Così Anna provava a prendere un po’ di distanza fino a che Marco non la ricontattava reinnescando la dinamica.
Questo comportamento ha creato in Anna un costante stato di ansia: non sapeva se Marco fosse davvero coinvolto o se stesse semplicemente giocando.
Un altro esempio può essere quello di Luca e Marta. A Marta piace Luca, ma lui continua a darle segnali contrastanti: una volta è carino e premuroso, poi però è capace di sparire per giorni preso dalle sue cose. Ogni volta che Marta cerca di chiarire dove si trovano nella relazione, Luca risponde vagamente o addirittura sorpreso, facendo sembrare che non manchi l’interesse ma che nemmeno ci sia un interesse fino in fondo. Questo lascia Marta intrappolata in un turbinio di speranze e delusioni.
Perché alcune persone si comportano in modo ambivalente?
La causa di una relazione ambivalente può risiedere in diversi fattori. Talvolta, una persona può essere inconsapevole del proprio comportamento e della confusione che sta creando. In altri casi, potrebbe esserci una paura profonda dell’intimità o dell’impegno, che porta a evitare un coinvolgimento emotivo completo pur mantenendo una connessione superficiale. In ogni caso spesso è il risultato di storie di vita fatte di traumi e strappi relazionali che inconsapevolmente hanno creato la convinzione che le relazioni sono minacciose ma anche qualcosa che nutre. Così si passa la vita a cercarle e allontanarle. Spesso chi ha un funzionamento di questo tipo ha avuto a che fare con genitori altrettanto ambivalenti o fortemente abbandonici.
Le persone che si comportano in modo ambivalente potrebbero anche avere difficoltà a prendere decisioni chiare, o potrebbero essere influenzate da esperienze passate che li hanno portati a sviluppare paure legate alla vulnerabilità. L’incapacità di scegliere può derivare anche dalla paura di ferire l’altro o di essere giudicati negativamente.
Come gestire le emozioni in una relazione ambivalente?
Se si è intrappolati in una relazione ambivalente è necessario riprendere la bussola della propria vita e ricentrarsi per evitare di essere trascinati in un vortice senza fine di costante speranza e ricerca di attenzione. Già perché il rischio più grosso è proprio quello di vivere nella speranza che lui scriva, di agire facendo in modo di suscitare nell’altra persona una reazione che, quando poi non arriva, trasforma la giornata in tragedia.
Una delle trappole più tossiche è quella di scappare nella speranza che l’altra persona ci insegua. Tuttavia, chi agisce in modo ambivalente, è normalmente una persona capacissima di stare nella fuga e nell’evitamento della relazione. Dalle sue relazioni passate ha imparato proprio questo. A scappare. E quindi l’ultima cosa che farà è rincorrere qualcuno e la cosa che sa fare meglio è proprio non inseguire. Mettendo l’altra persona in una condizione di disperazione e gettandola nella convinzione di valere pochissimo per non essere cercata.
Quindi, come se ne esce? È faticoso, doloroso e richiede anche una buona dose di fatica ma si può fare.
- Riconosci il tuo valore – È fondamentale comprendere che non dobbiamo vivere in attesa della conferma di qualcun altro per sentirci di valore. Ogni persona ha un valore intrinseco che non dipende dall’atteggiamento o dalle decisioni degli altri.
Esempio: Martina ha iniziato a sentirsi sempre meno sicura di sé a causa dei segnali contrastanti che riceveva da Paolo. Un giorno, però, si è fermata a riflettere e ha capito che Paolo non potrà mai darle quello che lei desidera e mettere la sua autostima nelle mani di una persona che, oltretutto, non sa dare conferme, è una partita persa. Decide quindi di concentrarsi su sé stessa e sui suoi sogni, trovando soddisfazione al di fuori della relazione ambivalente e liberandosi di Paolo. Quando ci si riesce a liberare la sfida vera è non cedere al pensiero dello “speriamo che torni” o “speriamo che si penta”. Bisogna andare avanti senza voltarsi.
- Comunica i tuoi bisogni – Se ti trovi in una relazione ambivalente, una comunicazione chiara e onesta è essenziale. Esprimere come ti senti e cosa ti aspetti da questa relazione può aiutare a fare chiarezza. A volte, l’altro potrebbe non essere consapevole di come le sue azioni influenzano i tuoi sentimenti. Pertanto, se decidi di parlarci fallo con l’obiettivo di fare chiarezza ma senza avere la minima aspettativa che l’altra persona possa darti quello che cerchi.
Esempio: Marco, dopo mesi di incertezze, decise di parlare apertamente con Francesca. Le disse: “Mi piacerebbe capire meglio dove ci stiamo dirigendo. Ho bisogno di sapere se stiamo cercando la stessa cosa, perché continuo a sentirmi confuso”. Questa conversazione, seppur difficile, portò a un’evoluzione. Drammatica perché Francesca sparì senza dire niente. Però quell’azione è valsa più di mille parole.
- Evita l’autosabotaggio – In molti casi, quando non siamo certi di essere scelti, tendiamo a mettere in discussione ogni nostra decisione, diventando auto-critici. È importante non farsi inghiottire dai dubbi e dalle insicurezze, ma imparare a fare scelte in base ai nostri bisogni e non solo a quelli degli altri.
- Impara a lasciar andare – Una delle cose più difficili in una relazione ambivalente è la paura di perdere qualcosa che potrebbe essere importante. Tuttavia, a volte, la soluzione migliore è allontanarsi per permettere a entrambe le persone di evolversi in modo sano. Se una relazione non è chiara e non ti permette di esprimerti liberamente, potrebbe essere il momento di fare un passo indietro. Non stai perdendo nulla.
Esempio: Laura ha deciso di prendersi una pausa da una relazione ambivalente con Andrea. Nonostante si sentisse innamorata, si rese conto che non poteva continuare a vivere nella nebbia emotiva. Dopo il distacco, si sentì più libera di esplorare la sua felicità e la sua crescita personale.
- Cerca supporto – Parlarne con amici fidati, un terapeuta o una persona che possa offrire una prospettiva esterna è sempre una buona idea. Avere qualcuno con cui confrontarsi può aiutarti a prendere decisioni più consapevoli e a fare chiarezza sui tuoi sentimenti.
Quindi….
Le relazioni ambivalenti possono essere particolarmente dolorose perché lasciano le persone in uno stato di sospensione emotiva, senza una chiara direzione. Ma è importante ricordare che nessuno merita di vivere costantemente nel dubbio. Riconoscere quando una relazione non è salutare e prendere decisioni per il proprio benessere è un atto di cura verso sé stessi. Se ti senti intrappolato in una dinamica che non ti fa sentire scelto o amato, forse è il momento di riflettere su cosa davvero meriti e su come proteggere il tuo cuore da quella confusione.